Tradizioni Settimana Santa
Un po' ovunque, durante la Settimana Santa, si svolgono riti e rappresentazioni legati alla Passione e alla Resurrezione del Cristo. Le manifestazioni pasquali di tradizione sono molto numerose e suggestive, in alcuni luoghi sono le feste folcloristiche più coinvolgenti del periodo primaverile, non necessariamente religiose.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN PIEMONTE

I PELLEGRINAGGI DI OROPA
Oropa Tra i più famosi pellegrinaggi del Piemonte se ne svolge uno presso il celebre Santuario Mariano di Oropa, nei pressi di Biella. Sorge a 1.180 metri sul livello del mare, ai piedi del monte Mucrone con cui è collegato dalla funivia.
Secondo la leggenda, San Eusebio, vescovo di Vercelli, avrebbe eretto lassù un primo sacello per collocarvi una statua di legno della Madonna, recata dall'Oriente. La statua risale al secolo XIV e mostra caratteri stilistici francesi, ha il volto nero per cui è detta popolarmente "la Madonna nera". Nel secolo XVII fu eretta la piccola basilica, per voto fatto dal popolo in occasione della peste del 1599. L'imponente complesso di edifici, intorno al grande cortile venne realizzato nel 1755. A partire dal 1885 fu costruita la Chiesa Nuova, che venne consacrata nel 1960. Nei dintorni ci sono il cimitero monumentale e il complesso di diciannove cappelle che illustrano la vita della Madonna. Nei pressi sorgono anche uno stabilimento idroterapico, un osservatorio meteorologico e sismologico.


Il santuario di Oropa è il più conosciuto luogo di pellegrinaggio del Piemonte e qui si dirigono tradizionalmente gruppi di fedeli, il più noto dei quali si muove da Fontainemore, nella Valle di Gressoney, in Valle d'Aosta. Solitamente avviene ogni cinque anni e il percorso dura due giorni e una notte di cammino tra i monti. I pellegrini compiono il viaggio penitenziale seguendo un percorso già utilizzato nella seconda metà del XVI secolo.

LA CORSA DELLA TORTA
La Pasqua a Oleggio, un comune della provincia di Novara, che sorge alla destra del fiume Ticino, viene celebrata in modo movimentato, con una gara podistica chiamata la "Corsa della Torta". L'origine della festa risale ai tempi di Francesco Sforza, quando, secondo la leggenda, un lungo assedio fu risolto con una gara di corsa, che fu vinta da un giovane di Oleggio. La torta costituisce l'ambito premio per il vincitore della corsa.

Oropa LA PASSIONE DI SORDEVOLO
La Pasqua in Piemonte ha in sé elementi di teatralità, infatti a Sordevolo, in provincia di Biella, nella suggestiva cornice delle Prealpi, è dal 1850 che ogni cinque anni, tra giugno e settembre, si rinnova uno dei più alti esempi di teatro popolare di tutta la Penisola, coinvolgendo l'intero paese nella rappresentazione degli ultimi momenti di vita terrena di Gesù, un evento molto commovente, che è stato preparato in modo sontuoso per l'edizione del 2000 in occasione del Giubileo.
Il prossimo evento sarà nel 2015.



I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN LOMBARDIA

IL RITO AMBROSIANO
A Milano, le celebrazioni caratteristiche della Settimana Santa si svolgono secondo il Rito Ambrosiano e sono tutte presiedute dal cardinale di Milano.

I PASQUALI DI BORMIO
Bormio è una famosa località turistica, un comune dell'Alta Valtellina, che sorge a 1.217 metri di altitudine sulla strada dello Stelvio in provincia di Sondrio. Nella mattinata di Pasqua sfilano, per le strette e tortuose vie del centro cittadino, i caratteristici carri allegorici che sono chiamati "Pasquali" e appartengono alle diverse contrade locali.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN EMILIA ROMAGNA

"PONTA E CULL"
A Fiorenzuola d'Arda, una cittadina nella provincia di Piacenza, nel giorno di Pasqua si usa fare "strage" di uova sode. Pare che ogni volta, in questa guerra, di uova ne vengano distrutte più di dieci mila. La gara delle uova, che viene chiamata in dialetto "Ponta e cull", consiste nel rompere la punta dell'uovo dell'avversario con il proprio uovo. Partecipano alla gara contendenti di ogni età e sesso, alcuni sono dilettanti, mentre altri sono allenati specialisti.

"LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DEI FIORI"
A Castocaro Terme, un comune della provincia di Forlì-Cesena, il giorno di Pasqua ha luogo la "Processione della Madonna dei Fiori". Si tratta di una solenne manifestazione che ha lo scopo di esprimere e rinnovare i ringraziamenti della popolazione per l'intervento miracoloso della Madonna, alla quale la tradizione attribuisce la fine della terribile pestilenza del 1632.



I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN TOSCANA

"LA CERIMONIA DELLO SCOPPIO DEL CARRO"
A Firenze, il giorno di Pasqua, si ripete la "Cerimonia dello Scoppio del Carro". E' una manifestazione molto folcloristica, che risale a prima dell'anno Mille. Il carro, che viene chiamato "Brindellone", è trainato da buoi inghirlandati e viene portato in processione insieme al Fuoco Sacro, fin sul sagrato del Duomo. Un filo di rame viene teso tra il carro e l'altare maggiore. Quando la funzione religiosa giunge al "Gloria", viene accesa la miccia con il fuoco sacro, provocando lo scoppio del carro carico di fuochi d'artificio.

LE PROCESSIONI DI CASTIGLION FIORENTINO
Durante la Settimana Santa, nella suggestiva cornice dell'antico borgo medievale di Castiglion Fiorentino, nella Valdichiana in provincia di Arezzo, sono numerosi i riti tradizionali legati alle celebrazioni delle Processioni.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN UMBRIA

LA GARA CON LE UOVA
Tra i riti folcloristici legati al simbolo pasquale per eccellenza, le uova, uno in particolare merita di essere ricordato. Nella cittadina umbra di Montefalco, in provincia di Perugia, la Pasqua viene festeggiata con le processioni, la musica, le campane e anche con una particolare gara con le uova. Il gioco consiste nel fatto che ogni partecipante deve cercare di rompere con la punta del proprio uovo il guscio dell'avversario. Il vincitore è colui che raccoglie più gusci.
Poi la sera del sabato di Pasqua, in un contorno di fuochi, suoni di banda e mortaretti, avviene l'irruzione della statua del Cristo risorto all'interno della Chiesa di San Bartolomeo.
Visitare Montefalco è come fare un tuffo nel Medioevo, conserva la pianta quadrata romana, alla quale, con il tempo, si sono sovrapposti gli anelli concentrici delle vie medioevali. Montefalco è chiamato anche "Ringhiera dell'Umbria", per la sua splendida posizione panoramica ed è tra i borghi più belli d'Italia.



LA CORSA DEL CRISTO RISORTO
Nella cittadina medievale di Bevagna, in provincia di Perugia, il giorno di Pasqua, viene organizzata la tradizionale "Corsa del Cristo Risorto" per le vie del centro cittadino.

LA RINCHINATA
Nelle cittadine di Cannara e di Bastia Umbra, in provincia di Perugia, il giorno di Pasqua la Resurrezione viene rappresentata attraverso la cerimonia dell'Inchinata o Rinchinata, ovvero l'incontro del Cristo con la Madonna. Si tratta di due processioni distinte, una che porta la statua del Cristo e l'altra quella della Madonna. Dopo aver percorso, senza mai incontrarsi, le vie del centro cittadino, si affrontano in un luogo stabilito. Prima della congiunzione i portantini fanno eseguire alle due statue un profondo inchino, in segno di saluto. Dal sincronismo più o meno preciso del gesto si traggono tradizionalmente auspici sul risultato dell'annata agricola.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA NELLE MARCHE

I RITUALI DELLA PASQUA NEL PICENO
A Pasqua, nella zona del Piceno, nelle Marche, vengono messe in scena decine di rappresentazioni viventi. Il territorio marchigiano è caratterizzato da una suggestiva diversificazione del paesaggio, ed è un susseguirsi di processioni, riti religiosi, feste popolari, spettacoli sacri e tradizioni folcloristiche. Durante la Settimana Santa interi paesi scendono in piazza per celebrare il dramma Sacro della Passione e della resurrezione del Cristo. I meravigliosi borghi piceni sono permeati di arte e cultura, dove si raccontano secoli di storia e nella notte del Venerdì Santo si accendono. Le strade, illuminate dalle sole fiaccole, vengono percorse da affollate processioni e talvolta i penitenti sono a piedi nudi oppure anche in catene, per rendere più difficili e faticosi i percorsi della Redenzione, per raccontare nella maniera più fedele il sacrificio di Gesù. L'atmosfera lugubre e silenziosa, si trasforma improvvisamente il giorno di Pasqua, quando tutto diventa un tripudio di gioia, un volare di colombe a ringraziare il miracolo della resurrezione di Cristo.



I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN ABRUZZO

"IL MISTERO"
L'Abruzzo è una terra di tradizioni millenarie e sono numerose le iniziative culturali e religiose legate alla Pasqua di Resurrezione. In questa bella regione, dove il paesaggio si compone di vedute collinari, montuose e visioni di mare, la festività religiosa per eccellenza, la Pasqua, è particolarmente sentita, persino più del Natale. Per chi si appassiona di fronte a una processione o chi desidera vivere in prima persona il Mistero di un evento storico e religioso così fortemente radicato nella cultura, la Pasqua in Abruzzo è un'esperienza imperdibile. Da Teramo a Pescara, da Ortona a Vasto, la settimana Santa e i suoi antichi riti riempie le strade di tutti i comuni abruzzesi, piccoli e grandi, in un trionfo di manifestazioni, spettacoli, concerti, sagre e fiere.

"L'INCONTRO DEI SANTI"
Il giorno di Pasqua a mezzogiorno in punto, a Lanciano, una città della provincia di Chieti, si ripete l'antica cerimonia de "L'incontro dei Santi", ossia tra le statue della Madonna, del Cristo e di San Giovanni, accompagnate dai fedeli in processione. Nel corso della processione per le vie del centro cittadino, la Madonna apprende la resurrezione del Figlio. Al termine della Sacra Rappresentazione le statue vengono collocate nella Cattedrale, dove resteranno fino a mezzogiorno di martedì, quando sono portate a spalla dai Confratelli delle Congreghe e fanno ritorno alle rispettive parrocchie per essere conservate fino all'anno successivo.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN CAMPANIA

IL "LANCIO DEGLI ANGELI"
A Prata di Principato Ultra, un piccolo centro agricolo che sorge nella valle del fiume Sabato, nella provincia di Avellino, si svolge il "Lancio degli Angeli". Il giorno di Pasqua due giovanetti vengono sollevati con carrucole e sospesi nel vuoto e recitano antichi versi propiziatori in onore della Madonna.



I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN BASILICATA

Nel Melfitese, in provincia di Potenza, ci sono tre paesi, Barile, Maschito e Rionero, dove si svolge la processione della Passione di Cristo in una forma che è tra le più singolari in Italia, ed è la maggiore espressione drammatica popolare lucana. Vi figurano personaggi viventi del Cristo, che viene rappresentato da tre giovani nei tre diversi momenti: alla colonna, con la canna e con la croce. Ci sono inoltre i personaggi di San Pietro, della Vergine, della Maddalena, della Samaritana, della Zingara e dei dodici apostoli.
I paesi dove si svolge la processione, Barile, Maschito e Rionero, sono albanesi. Sono stati popolati nel XV secolo da profughi fuggiti da Scutari. Le prime abitazioni erano ricavate nel tufo e ancora esistono nella parte dell'abitato di Barile, che viene chiamata "degli scutariani"

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN SICILIA

LA "PROCESSIONE DEL SANTO VELO"
Processione del Santo Velo A Piana degli Albanesi, un centro agricolo e importante colonia albanese situato a 720 metri di altitudine sul lago omonimo, a sud di Palermo, la Pasqua viene celebrata con il rito bizantino. Anche se sono trascorsi più di cinquecento anni da quando i primi Albanesi giunsero in Sicilia per sfuggire alla persecuzione del dominio turco, gli abitanti di Piana degli Albanesi conservano ancora la lingua e le antiche usanze della loro terra di origine.
Alla processione partecipano tutte le ragazze del paese, abbigliate con ricchi costumi e con la cintura chiusa da una grande fibbia d'argento in cui sono incise le immagini di San Giorgio e della vergine Odighitria. E' tipica della tradizione orientale la distribuzione delle uova dipinte di rosso da parte di gruppi di donne nei loro caratteristici costumi del XV secolo. Dopo la funzione religiosa ha luogo la "Processione del Santo Velo", una sorta di Sindone sulla quale i fedeli scorgono il volto del Cristo.



LA FESTA DEI GIUDEI
San Fratello è un paese di origine normanna, situato nella zona del Messinese. La tradizionale "Festa dei Giudei" è di origini antiche e compie 400 anni. Per tutta la durata della Settimana Santa i "Giudei", abbigliati con costumi strambi e coloratissimi, celebrano la morte di Cristo. I "Giudei" corrono per le vie del centro cittadino, agitando mazzi di catene, a sbeffeggiare i passanti, suonando vecchie trombe.

LE VERONICHETTE A MARSALA
I riti della settimana pasquale a Marsala, in provincia di Trapani, si svolgono per le vie medievali cittadine e sfilano per tutto il giorno processioni con numerosi attori e figuranti in costume, che recitano le scene della Passione. Le processioni vedono partecipi anche delle piccole figuranti, chiamate le "Veronichette", ovvero bambine abbigliate con vesti colorate, ricoperte con gioielli ex voto.

LA PROCESSIONE DELLE VARICEDDE DI CALTANISETTA
Caltanissetta è una antica città che sorge su un pianoro, a 568 metri di altitudine, presso il Monte San Giuliano. La Passione prende inizio il Mercoledì Santo, con il corteo della Real Maestranza, che è formato da componenti che discendono dalle antiche corporazioni delle arti e dei mestieri, oltre alla processione delle "varicedde". Il corteo prosegue anche il giorno seguente, il Giovedì, e per le vie cittadine vengono fatte sfilare le grandi "vare", e cioè i gruppi dei Misteri.

I GIARDINI DI ADONE
Il Giovedì Santo è il giorno del Sepolcro che viene apprestato nell'Isola un po' in tutte le chiese con una cura particolare, non mancano per esempio i "Giardini di Adone", sono germogli primaticci di grano che rappresentano la resurrezione della natura dopo l'inverno, insieme alla resurrezione di Gesù Cristo.

I SANPAOLONI DI SANCATALDO
A San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, viene rievocata la Resurrezione con gli apostoli, che sono rappresentati da singolari figure di cartapesta, di eccezionale grandezza. Sono chiamati "Sanpaoloni" e percorrono le vie del centro cittadino, tra la folla esultante.



"L'ABBALLU DE LI DIAVULI"
In una antica cittadina di montagna, Prizzi, situata a 966 metri di altitudine, nella zona del Palermitano, si svolge una festa vivace e colorata, che si chiama "Abballu de li Diavuli", e cioè il ballo dei diavoli. E' una rievocazione della lotta tra il bene e il male e si svolge la mattina di Pasqua. Giovani con orrende maschere e denti da vampiro, muniti di corna, abbigliati con casacche di color rosso e pelli di montone, sono i diavoli, rappresentati da montanari con una pesante maschera di legno e le catene ai polsi. Girano per tutto il paese durante la mattinata di Pasqua e parte del pomeriggio, correndo e ballando insieme alla "Morte", che è a caccia di anime ed è vestita di giallo, ornata di arco e frecce. Insieme c'è anche la figura del "Notaio", che chiede le offerte ai passanti. I Diavoli cercano di impedire per ben cinque volte, quanti sono i quartieri della cittadina, l'incontro tra la Madonna e Gesù Cristo. Alcuni giovani nelle vesti di angeli, nell'eterna lotta tra il Bene e il Male, feriscono a morte con la spada i Diavoli, che stramazzano al suolo e sono sconfitti dal Bene. Con "l'Abballu de li Diavoli" si celebra la vittoria del Bene sul Male e il Bene trionfa.